Prendendo spunto da un Martirio di Santa Caterina d'Alessandria su tela (100x75 cm) correlato per tema e composizione con l'affresco di Luigi Garzi nella controfacciata della chiesa napoletana di Santa Caterina a Formiello, l'articolo prende in considerazio-ne la possibilita che l'opera sia di mano di Mario Mattia Garzi, il figlio di Luigi morto precocemente nel 1713 che fu a Napoli col padre e collaboro con lui ad alcune imprese romane; propone altres & igrave; alcune riflessioni sia sul processo creativo di Garzi, caratterizzato da radicali modifiche iconografiche e compositive nel passaggio tra disegni preparatori, modelli, redazione finale e repliche a posteriori, sia sulla possibilita che alcuni suoi dipinti di formato ridotto, considerati parte della fase ideativa, siano invece autonomi da essa ed eseguiti probabilmente a posteriori con la collaborazione di Mario Mattia o di qualche altro suo scolaro. Garzi derivo tale pratica dal suo maestro Andrea Sacchi, uno dei pochi artisti del suo tempo di cui sia accertata non solo l'esecuzione di modelli, ma anche di repliche autografe successive alla redazione definitiva dell'invenzione.